AcColto

ACCOGLIERE

ac-cò-glie-re (io ac-còl-go)
SIGN. Ricevere qualcuno o qualcosa; accettare; accolligere, da colligere cogliere, raccogliere; a sua volta questo è composto da co- insieme e lègere raccogliere.
L’accoglienza è un’apertura: ciò che così viene raccolto o ricevuto viene fatto entrare – in una casa, in un gruppo, in sé stessi. Accogliere vuol dire mettersi in gioco, e in questo esprime una sfumatura ulteriore rispetto al supremo buon costume dell’ospitalità – che appunto può essere anche solo un buon costume. Chi accoglie rende partecipe di qualcosa di proprio, si offre, si spalanca verso l’altro diventando un tutt’uno con lui. E anche se l’accoglienza di un vecchio amico siciliano può parere aliena rispetto all’accoglienza del conoscente giapponese, rimangono il medesimo fenomeno, diverso solo perché diverse sono le persone e le culture e il loro modo di aprirsi, il loro modo di fare entrare.
Allora la mamma ti accoglierà con gioia incontenibile quando torni a casa; si accoglierà con ottimismo la novità sconcertante; un luogo accogliente inviterà a restare; si deciderà di accogliere in casa propria un trovatello senza futuro; la domanda carica di speranze verrà finalmente accolta.
(fonte: http://unaparolaalgiorno.it/significato/A/accogliere)

Quanto è importante sentirsi accolti? Tutti ne abbiamo bisogno, tutti lo desideriamo. Sperimentare di essere accettati per quel che si è, la libertà di potersi esprimere e di essere spontanei, non è da sottovalutare ed è un bisogno che ritengo fondamentale all’interno di una qualsiasi relazione.
Vogliamo accettazione dal nostro partner, dai nostri amici, dalla famiglia, dai colleghi, dalla società più in generale. La ricerchiamo e se l’ambiente circostante non è in grado di accogliere quel che siamo, potremmo anche decidere di cercarla altrove. L’accoglienza è vitale per la nostra autostima. Accogliere ed essere accolti, entrambe le cose aumentano la stima di se stessi. Accogliere, significa fare spazio, conoscere, arricchirsi. Un verbo che trasmette delicatezza e sensibilità.
Esiste il detto: “Non fare ad altri ciò che non vorresti fatto”. Se trasformassimo questa proposizione in forma negativa, quanto benessere potremmo diffondere? Non si tratta solo di non nuocere, ma anche di fare del bene al prossimo. Un mondo migliore è possibile.
Si può accogliere un sentimento, anche se non è in linea con ciò che vorremmo. Accogliere la rabbia di qualcuno, di un bimbetto a cui è stato detto “NO”. Legittimare in lui il poter esprimere le emozioni che prova, nonostante quel “NO” abbia una funzione educativa, è importante che lui possa adeguatamente far emergere il suo sentire.
Accogliere gli usi e i costumi di una persona che si è dovuta sradicare dal suo paese di origine è importante perché essa possa continuare a mantenere la propria identità integra e produce in noi nuove conoscenze arricchendo il nostro repertorio culturale.
Accogliere un comportamento senza giudicare, ma cercando di comprenderne il motivo, è fondamentale affinché ci possa essere un cambiamento sociale positivo.
Per poter accogliere gli altri, bisogna essere capaci di accogliere quello che di non ci piace di noi stessi. Smussando, cambiando, accettandoci, dandoci la possibilità di essere quel che siamo senza paure di non essere all’altezza o di non piacere. Tutti abbiamo dei limiti, difetti e falliamo, ma c’è rimedio a tutto questo.
Basterebbe partire dalle piccole cose di tutti i giorni. Pensiamoci su 😉

Firma VioletPunk piccolo

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