Teorie della Mente

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Siamo diversi e questo è un bene.
Quello che pensi tu, o che penso io, in qualche modo ci porta ad un confronto: è un bene se ci ascoltiamo e dialoghiamo, vicini e diversi, completi e incompleti allo stesso tempo.
Le verità si costruiscono nelle relazioni. Ogni relazione ha le proprie verità e ragioni d’essere o non essere.
In cosa credi tu e in cosa credo io? Convinzioni e credenze che allontanano le persone, si insinuano sotto forma di distorsioni della comunicazione: si alza la voce perché si percepisce la distanza (sei lontana/o, non mi senti, urlo, forse, così, magari, riesci ad ascoltare).
Se nel mio delirio non ci entri, non potrai capirmi. Se nel tuo delirio non ci entro, non potrò capirti.
Cos’hai per la testa? Sono qui, ascolto, tu lo percepisci e tutto torna sereno.
E invece siamo qui, ma non ci siamo, sentiamo solo quel che vogliamo dirci e le mie (o le tue) parole cercano di resistere alla sottomissione che impongono le tue (o le mie) convinzioni.
Mi avessi guardata/o per davvero, mi avessi considerata/o per tutto ciò che sono o che potrei essere, forse non percepirei questo vuoto, la mancanza di riconoscimento di me stessa/o. Ma forse questo lo senti anche tu.
Teorie della mente, credenze limitanti per me o per te, che vengono ignorate, ma essenziali alla comprensione, alla vicinanza. Dico che sto male, ma che cos’è il male? Una fitta allo stomaco? Una voglia di urlare, una rabbia, una delusione, la tristezza? Cos’è questo stare male? Se io non riesco a definirlo, come posso comunicartelo e se tu non vuoi o non puoi guardarmi, come puoi capirlo e aiutarmi a riconoscere questo mio malessere?
Vedere non equivale a guardare,
Sentire non equivale ad ascoltare,
Parlare non equivale a dialogare.

Le incomprensioni sono così strane
sarebbe meglio evitarle sempre
per non rischiare di aver ragione
ché la ragione non sempre serve.
Domani invece devo ripartire
mi aspetta un altro viaggio,
e sembrerà come senza fine
ma guarderò il paesaggio…

Sono lontano e mi torni in mente
t’immagino parlare con la gente…

Il mio pensiero vola verso te
per raggiungere le immagini
scolpite ormai nella coscienza
come indelebili emozioni
che non posso più scordare
e il pensiero andrà a cercare
tutte le volte che ti sentirò distante
tutte le volte che ti vorrei parlare
per dirti ancora
che sei solo tu la cosa
che per me è importante…
che per me è importante…

Mi piace raccontarti sempre
quello che mi succede,
le mie parole diventano nelle tue mani
forme nuove colorate,
note profonde mai ascoltate
di una musica sempre più dolce
o il suono di una sirena
perduta e lontana.

Mi sembrerà di viaggiare io e te
con la stessa valigia in due
dividendo tutto sempre.
Normalmente….

Vorrei imparare dal vento a respirare, dalla pioggia a cadere, dalla corrente a portare le cose dove non vogliono andare e avere la pazienza delle onde di andare e venire, ricominciare a fluire.

Un aereo passa veloce e io mi fermo a pensare a tutti quelli che partono, scappano o sono sospesi per giorni, mesi, anni in cui ti senti come uno che si è perso tra obbiettivi ogni volta più grandi.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede perché fingo che va sempre tutto bene ma non lo penso in fondo.

Torneremo ad avere più tempo, e a camminare per le strade che abbiamo scelto, che a volte fanno male, per avere la pazienza delle onde di andare e venire, e non riesci a capire.

Succede perché, in un instante tutto il resto diventa invisibile, privo di senso e irraggiungibile per me, succede anche se il vento porta tutto via con se, vivendo e ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire
ricominciare a fluire

http://romanticdreamer.altervista.org/2007/07/orgoglio-e-incomprensioni.html

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