-6° di separazione

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Esiste una teoria alquanto curiosa che ha attirato la mia attenzione: quella dei “Sei gradi di separazione”. Forse ne avrete già sentito parlare, o forse no, ma è stata una scoperta rivoluzionaria e l’avvento di Internet e dei social media ha cambiato le regole persino di questa ardita tesi.
L’idea dei “Sei gradi di separazione” prende vita da un racconto del 1929, “Catene” di Frigyes Karinthy, nel quale si ipotizza che ognuno di noi può collegarsi ad una qualsiasi altra persona nel mondo per mezzo di altre relazioni già instaurate (o tramite amici di amici e via dicendo…) e attraverso una media di circa cinque intermediari.

Non so spiegarmi meglio: non amo ripetermi. Forse posso provare così: la terra non è mai stata tanto piccola come adesso. Ovviamente, la mia affermazione è relativa. La rapidità con cui si diffondono le notizie e l’utilizzo di mezzi di trasporto sempre più veloci ha reso il mondo più piccolo rispetto al passato. “E’ successo questo, quello, tutto, ma non era ancora successo mai che ciò che penso, faccio, voglio o desidero, che mi piaccia o no, possa venirlo a sapere, in pochi secondi, chiunque. E se voglio verificare qualcosa che è accaduto a mille chilometri da me, in pochi giorni posso trovarmi lì, di persona o con la mia parola, ed effettuare la mia verifica […]. Comunque, dalla discussione venne fuori un’idea interessante. Uno di quelli che vi partecipava propose un gioco per dimostrare che gli abitanti del globo terrestre sono molto più vicini l’uno all’altro, sotto molti punti di vista, di quanto lo siano stati nel passato. Dato un individuo qualunque tra il miliardo e mezzo di abitanti della terra, che vive in un posto qualsiasi, lui sosteneva di riuscire a mettersi in contatto con quell’ individuo al massimo attraverso cinque altri individui che si conoscessero tra loro personalmente.
(Catene – F. Karinthy)

Nel 1967, lo psicologo Stanley Milgram, decise di verificare queste supposizioni nel suo esperimento chiamato “A small world problem” (“teoria del mondo piccolo”). Ciò che di fatto fece quest’autore, fu di chiedere ad alcuni abitanti del Midwest di spedire un pacco a una persona completamente estranea che risiedeva nel Massachussets. Le informazioni che venivano date ai partecipanti all’esperimento, furono solo il nome del destinatario, il tipo di impiego che svolgeva e lo Stato di residenza, senza lasciare altri indizi rispetto l’indirizzo di recapito. I mittenti avrebbero quindi dovuto spedire il pacco ad una persona di loro conoscenza che aveva maggiori probabilità, secondo il loro parere, di raggiungere il destinatario ultimo o che tramite alcuni ulteriori passaggi, potesse pervenire al risultato desiderato. Il numero di contatti che furono in media necessari, si aggirava intorno ai cinque-sette.
Milgram però si avvalse di un campione esiguo, non rappresentativo e non sufficiente a dare basi solide alla teoria. Nonostante ciò, l’ipotesi riscosse ampio successo e diffusione, al tal punto che ispirò uno spettacolo teatrale (John Guare, 1990) e un film (Fred Schepisi, 1993), intitolati entrambi “Sei gradi di separazione”.

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Dopo il primo tentativo di Milgram, molti altri studiosi tentarono in seguito di dimostrare questa teoria.
Watts e collaboratori (2002) e Dodds e collaboratori (2003) riproposero l’esperimento del 1967. La sperimentazione di Dodds coinvolse oltre 61 mila persone in 166 Paesi e confermò i risultati del precedente studio dando validità alla teoria.
Con l’arrivo dei social media, i gradi di separazione tra gli individui si sono significativamente ridotti a circa 3,74. Questo è il risultato della ricerca condotta da un gruppo di ricercatori dell’Università di Milano unitosi a due informatici di Facebook (2011). Pochi mesi fa, Zuckenberg ha reso noto che i gradi separazione si sono ridotti attualmente a 3,57. Analoghi risultati provengono dalle ricerche su Twitter. I siti di social networking permettono di giungere molto più velocemente e molto spesso anche senza conoscenza diretta, alle persone che ci interessano.
Ad oggi, la teoria dei “Sei gradi di separazione” è stata estesa anche ad altri ambiti di studio come le analisi delle reti informatiche ed elettriche e persino delle reti neuronali. Questo lascia supporre che il mondo sia veramente molto piccolo e che non esista limite alle risorse alle quali possiamo accedere dal nostro contesto, non importa quanto modesto sia.

Riferimenti:

http://www.unimi.it/ateneo/comunicati/52860.htm

http://www.adnkronos.com/magazine/cybernews/2016/02/04/facebook-oggi-esimo-compleanno-festeggia-con-friends-day_c7rvHIED1Pk97X1VPvTYSI.html

Watts, D. J., Dodds, P. S., & Newman, E. J. (May, 2002). Identity and Search in Social Networks. Science, Vol. 296, no. 5571, 1302-1305.

Dodds, P. S., Muhamad, R., Watts, D. (August, 2003) An Experimental Study of Search in Global Social Networks, Science, Vol. 301, no. 5634, 827-829.

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